24-06-2024Corte d’Appello Bari – 3 giugno 2024
La sentenza che accoglie l’azione revocatoria proposta esclusivamente avverso l’atto istitutivo del trust non è viziata da ultrapetizione qualora l’atto di conferimento sia contenuto nello stesso atto istitutivo. Del resto, la declaratoria di inefficacia dell'atto istitutivo, conseguente al vittorioso esperimento di un'azione revocatoria, comporta anche l’inefficacia dell’atto dispositivo.  
I beneficiari di un trust familiare discrezionale non sono litisconsorti necessari nel giudizio di revocatoria instaurato contro l’atto istitutivo in quanto vantano una posizione di mera aspettativa rispetto ai beni in trust priva di qualsiasi connotato di realità o attualità.  
Il trust familiare, ancorché istituito in esecuzione degli accordi trasfusi nella sentenza di divorzio, non rappresenta né un atto doveroso né un atto a titolo oneroso avuto riguardo alle condizioni previste dal codice in tema di azione revocatoria. 
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24-06-2024Corte d’Appello Roma - 31 maggio 2024
L’azione revocatoria proposta contro l’atto istitutivo di un trust e i relativi atti di dotazione deve essere rigettata per mancanza di un presupposto essenziale qualora, nelle more del giudizio revocatorio, passi in giudicato la pronuncia che accerta tra le stesse parti l’inesistenza del credito.
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24-06-2024Corte d’Appello Ancona - 27 maggio 2024
Il creditore che subisca la diminuzione della garanzia patrimoniale del debitore, che abbia segregato il proprio patrimonio in un trust autodichiarato, può agire mediante l’azione revocatoria per ottenere la dichiarazione di inefficacia del trust. Difatti, la mera variazione qualitativa del patrimonio del debitore, anche qualora il danno non sia attuale, ma si profili soltanto un pericolo di danno, è sufficiente a determinare l’eventus damni dell’azione revocatoria. La sola segregazione del patrimonio di un soggetto in trust legittima l’azione revocatoria dei suoi creditori perché la mera variazione qualitativa del patrimonio del debitore, anche qualora un danno non sia attuale, ma si profili soltanto un pericolo di danno, è sufficiente a determinare l’eventus damni.
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24-06-2024Corte d’Appello Venezia - 23 maggio 2024
Il disconoscimento in giudizio della sottoscrizione apposta in calce all’atto istitutivo di trust priva il documento di efficacia probatoria, qualora la parte che lo abbia prodotto nel promuovere il giudizio di verificazione ometta di produrre o proporre i mezzi di prova utili ed indicare scritture di comparazione, a nulla rilevando la mancata proposizione della querela di falso ad opera della controparte e non importando un’inversione dell’onere della prova la previa promozione di un giudizio di accertamento negativo della validità del trust da parte della controparte medesima. Un trust non provato per iscritto affidato a un trustee residente in Italia ed avente ad oggetto un immobile sito a Londra è soggetto alla legge quella italiana, individuata ai sensi dell’art. 4 della Convenzione di Roma del 1980, cui rinvia l’art. 57, L. 31 maggio 1995, n. 218, vertendosi in materia di obbligazioni contrattuali ed essendo la parte in ipotesi tenuta all’obbligo di trasferire il bene residente in Italia. Non può ritenersi esistente un resulting trust in caso di difetto della prova che il trasferimento dell’immobile conferito nel trust sia avvenuto a titolo fiduciario.
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24-06-2024Tribunale Monza - 30 maggio 2024
Ove le parti abbiano convenuto nell’atto istitutivo la competenza territoriale di un’autorità giudiziaria a dirimere le controversie relative a un trust, la competenza spetta a questa autorità giurisdizionale ed è quindi fondata l’eccezione preliminare di incompetenza territoriale del diverso giudice adito.
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14-06-2024Tribunale Latina – 16 maggio 2024

Il trust autodichiarato e autodestinato istituito dall’amministratore di fatto di una società, poi fallita, può essere dichiarato inefficace, previo accertamento dei requisiti di cui all’art. 2901 cod. civ.. Per contro non può, su richiesta del creditore procedente in revocatoria, essere dichiarato nullo nè per violazione dell’art. 2740 cod. civ., nè per illiceità dei motivi, nè, infine, per assenza di trasferimento di beni ad un terzo.

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14-06-2024Tribunale Amministrativo Regionale Lazio, n. 6845 – 9 aprile 2024
Tutti gli istituti che sono in grado di occultare la titolarità effettiva di beni, comprese dunque le società fiduciarie, sono soggetti all’obbligo di iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese, in quanto 'istituti giuridici affini ai trust' ex D.M. 11 marzo 2022, n. 55 idonei ad integrare quella situazione di opacità che la normativa europea sull’antiriciclaggio e sul finanziamento del terrorismo mira ad integrare. La locuzione 'istituti giuridici affini ai trust' riportata nei decreti ministeriali e nella normativa unionale non può considerarsi indeterminata e violativa dei principi di tassatività e determinatezza cui sono soggette le norme impositive e ciò in quanto stante la moltitudine nei vari ordinamenti nazionali di congegni ed istituti giuridici diversi finalizzati a conseguire le finalità proprie del trust, il legislatore europeo al fine di evitare disparità di trattamento ed assicurare l’uniforme applicazione del diritto dell’unione, ha inteso, in luogo di un’elaborazione di categorie rigide, dare rilievo all’assetto o alla funzione degli istituti che perseguano effetti concreti assimilabili a quelli del trust.
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14-06-2024

Tribunale Amministrativo Regionale Lazio, n. 6838 – 9 aprile 2024 

Nel Regolamento attuativo della direttiva unionale la comunicazione dei dati relativi alla titolarità effettiva di un trust al Registro dei titolari effettivi di trust e istituti giuridici affini di cui al decreto 11 marzo 2022, n, 55, non rivela alcun dato da cui possa risultare un rapporto di adozione, né svela informazioni che possano consentire di risalire alla identità di un minore o dei suoi genitori. La mancanza di controlli sui singoli accessi ai dati al Registro dei titolari effettivi di trust e istituti giuridici affini da parte dei 'soggetti obbligati' non viola alcuna normativa primaria o comunitaria. La limitazione della deroga all’accesso al Registro dei titolari effettivi di trust e istituti giuridici affini ai soli soggetti legittimati non è in contrasto con l’art. 31, par. 7, della Direttiva 2015/849 che non pone vincoli agli Stati membri in proposito. L’art. 7 del Regolamento di cui al decreto 11 marzo 2022, n, 55, che ha previsto che in presenza di “circostanze eccezionali” l’accesso alle informazioni sulla titolarità effettiva possa essere escluso, senza però definire quali siano tali circostanze eccezionali, non è in contrasto con la direttiva 2015/849, la quale già individua un elenco di fattispecie specifiche. 

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14-06-2024Corte Suprema di Cassazione, V sez. penale n. 19973 – 20 maggio 2024
(In One legale) La liceità della istituzione di un trust liquidatorio, nel giudizio sul fallimento di una società e sulla responsabilità dei suoi legali rappresentanti per il reato di bancarotta semplice di cui all’art. 217 L. fall., dev’essere valutata esaminando la causa concreta dell’operazione e la meritevolezza degli interessi perseguiti con riferimento ai limiti posti dalla legge fallimentare. Ai fini della consumazione del reato può ben essere considerato l’esito illecito, complessivamente raggiunto, di sottrazione alla società fallita di un ramo d’azienda a valori incongrui.

 

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14-06-2024Tribunale Amministrativo Regionale Lazio– 8 maggio 2024 

È disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulla richiesta di annullamento dei provvedimenti, che dichiarano il congelamento di un’imbarcazione, di proprietà di una società estera, il cui capitale sociale sia conferito in un trust discrezionale irrevocabile, il cui beneficiario sia inserito nell’elenco, di cui all’art. 2 Reg. UE 269/2014, dei soggetti colpiti da misure restrittive per azioni che compromettano la sovranità dell’Ucraina. La questione posta dal Tribunale concerne la classificazione dei beni conferiti nel trust come appartenenti o controllati dal beneficiario, anche in presenza di una clausola, che vieta qualsiasi fruizione e disposizione di beni finché il beneficiario sia inserito nell’Allegato I del citato Regolamento.

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03-06-2024Corte Suprema di Cassazione, sez. tributaria n. 7442 – 20 marzo 2024
(in De Jure) L'accreditamento per liberalità di una somma in un conto corrente costituisce, ai fini fiscali, un'ipotesi di donazione indiretta al titolare del conto, soggetta non all'obbligo di registrazione, ma alla facoltà di autodichiarazione del beneficiario ex art. 56-bis TUSD.
 
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03-06-2024Corte di Appello Messina – 12 aprile 2024 
Qualora il cedente di un credito risulti vittorioso nell’azione revocatoria proposta contro il debitore, il cessionario diviene titolare del diritto di agire esecutivamente sul bene la cui alienazione è stata revocata e di subentrare nel pignoramento eseguito dal cedente.
L’azione revocatoria ordinaria non deve essere sospesa quando la fondatezza del credito da tutelare sia contestato in altro giudizio, in quanto non è possibile ravvisare un potenziale di conflitto tra giudicati.
 
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03-06-2024Tribunale Messina – 11 aprile 2024 
È correttamente esperita l’azione revocatoria avverso l’atto dispositivo – conferimento in trust di tutto il patrimonio immobiliare – che sia stato posto in essere dopo la dichiarazione di fallimento della società, conseguente al dissesto che il creditore aveva contribuito a determinare e di cui è stato successivamente ritenuto responsabile. La dismissione di tutto il suo patrimonio non può che interpretarsi quale atto funzionale a sottrarre i beni ai creditori.
 
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03-06-2024

 Tribunale Benevento – 15 maggio 2024 

Ai fini dell’accoglimento dell’azione revocatoria, utilmente esperibile anche avverso il solo atto istitutivo di un trust, è irrilevante che i beni conferiti fossero precedentemente vincolati in un fondo patrimoniale se il debitore non prova la estraneità delle obbligazioni contratte rispetto ai 'bisogni della famiglia'.
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03-06-2024Consiglio di Stato, ordinanza n. 01850 – 17 maggio 2024 

Qualora le questioni prospettate dalle parti in un ricorso cautelare esigano il tipico approfondimento della fase di merito - nella specie in relazione alle tematiche di conformità della normativa interna al diritto unionale - e se, nel bilanciamento dei contrapposti interessi, risulti prevalente quello del soggetto privato – onerato dal complesso di adempimenti per la comunicazione del titolare effettivo e la rilevazione dei relativi dati, attività che all’esito della fase di merito potrebbero risultare non legittimamente imposte – rispetto a quello dell’Amministrazione, e non essendovi elementi per ritenere né serio né concreto il rischio dell’accertamento di una infrazione a suo carico per mancato recepimento della Direttiva UE n. 2015/849, come modificata dalla Direttive UE n. 2018/843, l’istanza cautelare proposta dal soggetto privato è meritevole di accoglimento.

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